Il Cervo del Fertazza: la nuova scultura di Martalar in Cima Fertazza

30 June 2025

Sulla Cima Fertazza, nel cuore delle Dolomiti, in una posizione mozzafiato che regala una vista a 360 gradi sul Pelmo, Civetta, Lago di Alleghe, Gruppo del Sella, Marmolada, Val Fiorentina e Dolomiti Ampezzane, è stata inaugurata la nuova opera dell’artista Marco Martalar: il "Cervo del Fertazza".

La scultura, alta ben 7 metri e realizzata con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018, si erge come un potente simbolo di rinascita, forza e profondo rispetto per la natura. Il Cervo del Fertazza è facilmente raggiungibile con le due seggiovie Fertazza da Pescul oppure a piedi, seguendo il sentiero segnalato che parte dal parcheggio delle seggiovie.

Realizzato con i resti degli alberi abbattuti dalla Tempesta Vaia, il cervo è molto più di un’opera d’arte: è un simbolo potente di rinascita, resilienza e rispetto per la natura. Quella tempesta di fine ottobre 2018, che sconvolse i boschi di molte vallate alpine, ha lasciato cicatrici profonde. Oggi, parte di quel legno spezzato torna a vivere in una forma nuova, trasformando la devastazione in speranza.

Numerosi visitatori, residenti e appassionati si sono ritrovati ieri sulla cima per assistere alla toccante cerimonia d’inaugurazione. Tra emozione e silenzio, è stato evidenziato il profondo valore simbolico dell’opera, che oggi veglia fiera sulla valle, incorniciata dalle cime del Civetta e del Pelmo. Fiero e silenzioso, il cervo invita ogni visitatore, grande e piccolo, a fermarsi, osservare e ascoltare. Perché anche dalle ferite può nascere nuova bellezza.

Queste le parole dell’artista, lo scultore autore dell’opera, che ha raccontato l'origine dell’idea: “Una sera di qualche anno fa, Michela Torre, titolare del Ristoro Belvedere, mi chiamò. Non ci conoscevamo, ma le sue parole furono decise: ‘Un luogo così bello deve avere una tua opera’. Mi raccontò del desiderio di accogliere tra quelle montagne un grande animale, scolpito nel legno caduto durante la tempesta Vaia. Riflettei un po’, poi proposi un cervo: maestoso, dall’animo buono e forte.”

Così è nato il Cervo del Fertazza, che oggi si staglia contro il cielo come custode silenzioso del territorio e della memoria. Un invito aperto a tutti coloro che amano la montagna, l’arte e la natura, a salire in cima e lasciarsi ispirare.

Come raggiungere il Cervo a Cima Fertazza

Con le seggiovie Fertazza che da Pescul portano al monte Fertazza. Per arrivare in cima occorrerà salire anche con la seconda seggiovia.

Per gli escursionisti a piedi o in mountain bike le vie di accesso, attraverso vari sentieri segnalati che da fondovalle arrivano fin quassù, sono molteplici con partenza da Selva di Cadore.

  • A PIEDI DA PESCUL (SELVA DI CADORE)
    Dislivello 685m 
    Partenza dal piazzale della seggiovia di Pescul di Selva di Cadore (1415m). Imboccare la strada sterrata n 569 fino a raggiungere il Ristoro Fertazza (1852m). Proseguire seguendo le indicazioni per Cima Fertazza – Ristoro Belvedere.
    Durata 2 ore circa.
  • A PIEDI DA LOCALITÀ PALUI (SELVA DI CADORE)
    Dislivello 1626m 
    Partenza da località Palui (1474m) imboccare la strada sterrata con indicazione Cima Fertazza fino a Forcella Pecol. Da qui proseguire seguendo le indicazioni per Cima Fertazza – Ristoro Belvedere.
    Durata 1,45 ore circa.
  • A PIEDI DA PASSO STAULANZA (VAL DI ZOLDO)
    Dislivello 330m
    Salendo da Longarone verso la Val di Zoldo lungo la statale (SP 251) che porta al Passo Staulanza, 500m prima del passo a sinistra, imboccare la strada sterrata che porta a Malga Fontanafreda (1768m). Si può comodamente raggiungere la malga con l’auto. Da qui imboccare il sentiero per Cima Fertazza – Ristoro Belvedere.
    Durata 1 ora circa.
    Per chi volesse allungare la passeggiata di circa mezz’ora è possibile lasciare la macchina al bivio della statale oppure sul Passo Staulanza.

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