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Hotel Val di Zoldo

Attività locali: Val di Zoldo

Val di Zoldo: sci ed escursioni sul Civetta e Pelmo

Nel cuore delle Dolomiti di Zoldo, tra il Pelmo e il Civetta, sorge il comune Val di Zoldo che con i suoi 2.731 abitanti è una delle principali porte d'accesso al comprensorio sciistico Ski Civetta. Nato dall’unione dei comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto, il territorio comunale interessa la parte superiore della Val di Zoldo, che scende dal Passo Staulanza (1.773 m s.l.m.) ed è attraversata dal torrente Maè con i suoi affluenti, come la Moiazza, Ru Sec, Mareson e Pramper. Fusine è la sede comunale.

Il comune Val di Zoldo conta le seguenti frazioni: Arsiera, Astragal, Bragarezza, Brusadaz, Calchera, Campo, Casal, Cella, Cercenà, Chiesa, Ciamber, Coi, Col, Colcerver, Cordelle, Cornigian, Costa, Dont, Dozza, Foppa, Fornesighe, Forno, Fusine, Gavaz, Iral, Mareson, Molin, Pecol, Pianaz, Pieve, Pra, Pradel, Pralongo, Rutorbol, Sommariva, Soramaè, Sotto le Rive, Sottorogno e Villa. Tra queste meritano una menzione Forno di Zoldo, Pecol e Fornesighe. 

Forno di Zoldo

Il primo centro abitato che si incontra risalendo la Val di Zoldo è Forno di Zoldo, assieme alle sue borgate (Astragal, Bragarezza, Calchera, Campo, Casal, Cella, Col, Dozza, Pieve, Pra, Sommariva e Sotto le Rive). Forno di Zoldo è un centro storico conosciuto per la lavorazione del ferro e la produzione di gelato, oggi trasformatosi in meta turistica invernale per la sua vicinanza con lo Ski Civetta ed estiva per le splendide escursioni e scalate sul Civetta.

Forno di Zoldo, abbracciato dalle vette dolomitiche del Civetta e del Pelmo, sorge sulle sponde del torrente Maè ed è caratterizzato da numerosi tabià - edifici adibiti a stalla e fienile - alcuni risalenti al 1600, che testimoniano l'antica vocazione agricola del paese, anche se era la lavorazione del ferro a rappresentarne il maggior sostentamento. Sul suo territorio, infatti, sorsero moltissimi forni (da qui il nome). Il boom si ebbe soprattutto durante la Repubblica di Venezia che utilizzava i chiodi di Forno per le barche e le travature dei moli.

A fine Ottocento, a causa della massiccia emigrazione, si sviluppò anche il commercio ambulante: gli zoldani iniziarono a vendere i sorbetti con i caratteristici carrettini, che ben presto vennero utilizzati per vendere il gelato artigianale zoldano e successivamente abbandonati con la nascita delle prime gelaterie.

L'importanza di questo passato è testimoniata ancora oggi nel Museo del ferro e del chiodo di Forno di Zoldo e nell'antica Via del ferro, un percorso automobilistico che collega il Castello di Andraz nei pressi di Colle Santa Lucia con Pralongo, frazione del comune, che presenta una fusinela perfettamente conservata.

È apprezzato da scalatori ed arrampicatori che lo scelgono come punto di partenza per raggiungere le storiche vie ferrate del Civetta, ma anche da chi ricerca tranquille e belle passeggiate nella natura selvaggia. Da qui partono diversi sentieri verso i rifugi e le vallate circostanti, come quelli verso il Rifugio Bosconero e il Rifugio Sora al Sas. Interessante è l'anello zoldano, un percorso circolare in sei tappe che lambisce diversi gruppi montuosi.

D'inverno, oltre ad offrire una pista per il fondo in località Pralongo, dispone anche di uno stadio del ghiaccio ed è un ottimo punto di partenza per raggiungere in pochi minuti lo Ski Civetta, dove potrete praticare sci, snowboard, nonché sci d'alpinismo sul Monte Pelmo.

Pecol

Incastonato tra Pelmo e Civetta, Pecol è l’ultimo abitato della vallata prima del passo Staulanza e il principale centro turistico della Val di Zoldo, soprattutto invernale con il comprensorio Ski Civetta che offre 80 km di piste mozzafiato con piste illuminate anche di sera.

Per gli amanti dello sci di fondo, nei pressi di Palafavera, ci sono invece alcuni anelli, che si sviluppano tra splendidi scenari nel bosco. La pista di fondo "Pompeo Fattor" di Palafavera a quota 1550 comprende due anelli da 5 e 7,5 km di media difficoltà adatti ad atleti ma anche a famiglie. La pista è omologata per gare nazionali. In loco sono inoltre presenti un ufficio ticket ed informazioni, spogliatoi con bagni e docce, ski room e la scuola di sci nordico. Dal 2014 il Centro Fondo si è dotato anche di un poligono regolamentare a 30 piazzole per la pratica del biathlon, unica struttura in Veneto. La zona invita inoltre a pattinare, camminare con le ciaspole e a emozionanti discese con lo slittino.

In estate la neve lascia spazio a verdi prati e montagne che è bello scoprire a piedi o in mountain bike o a cavallo. Pecol è punto di partenza per raggiungere il Civetta, la Moiazza e il Pelmo, noti per le loro arrampicate, scalate e vie ferrate. Tra queste, da provare l'escursione che porta al Pelmetto dove ammirare le orme di dinosauri impressi nella roccia, oppure la Via Ferrata degli Alleghesi e quella di Attilio Tissi, tra le più note e apprezzate fra escursionisti ed alpinisti.

Fornesighe

Uno dei nuclei abitati più antichi della valle, che ha conservato intatta la sua identità architettonica. Il toponimo indica la sua origine di località ricca di forni e fusinèle per la lavorazione dei metalli dalle miniere della vicina Val Inferna.

La piazza della Chiesa di S. Vito ospita la vecchia latteria sociale, ora sede dell’Associazione Al Piodech Zoldan. Al suo interno è presente un piccolo museo che custodisce gli attrezzi della lavorazione del latte, oltre che il museo delle maschere e dell’intarsio.

Fornesighe è conosciuta soprattutto per il carnevale de “La Gnaga” che si svolge ogni anno il primo weekend di febbraio, in occasione del quale si decreta il vincitore della Rassegna dei Volti Lignei dei carnevali di montagna.

Coi, Brusadaz e Costa

Ubicati alle pendici meridionali del Monte Pelmo, questi tre borghi godono di una vista stupenda sul Monte Civetta.

Coi è il paese posto più in alto di tutta la Val di Zoldo (1494 m), ricco di antiche case e tabià (fienili), e sede della casa Rizzardini. Lungo la strada che da Coi conduce a Maresòn sono ubicati i due mulini Rizzardini, antecedenti al 1634 e ancora in funzione nel 1946. Interessante anche il mulino Piva con la grande ruota di legno, attivo dal 1948 agli anni settanta.

Scendendo da Coi, si incontra Brusadaz, un antico villaggio, raggruppato in una conca attorno alla chiesetta settecentesca di S. Lorenzo. 

Proseguendo verso est, si incontra la frazione di Costa in posizione soleggiata sui pendii de La Vizza.

Località sciistiche: Val di Zoldo