Enrosadira: le Dolomiti si colorano di rosa

L'alba e il tramonto sulle Dolomiti sono davvero spettacolari. Il sole incendia le rocce dolomitiche che assumono colori che variano dal giallo al rosso fuoco, con sfumature rosa e viola. In ladino questo fenomeno si chiama "enrosadìra" – letteralmente significa diventare di colore rosa - e sta proprio ad indicare il fenomeno per cui la roccia delle Dolomiti si tinge di rosso al momento dell’alba e del tramonto.

Ma perché avviene l'enrosadìra? La colorazione assunta dalle cime delle Dolomiti dipende dalla composizione stessa della roccia, la dolomia, che contiene dolomite, un composto di carbonato di calcio e magnesio. Questa composizione fa sì che i raggi del sole si rifrangano sulla roccia e diano vita al caratteristico colore rosato.
Questo fenomeno è unico, varia da periodo a periodo, addirittura da un giorno ad un altro, a seconda delle diverse posizione del sole, della presenza o meno di nuvole, della limpidezza dell’aria. Ovviamente, per godere appieno della bellezza dell'enrosadìra, un vero e proprio spettacolo della natura, la giornata non deve essere nuvolosa!

Per ammirare le Dolomiti patrimonio dell'Umanità che si colorano, i luoghi sono davvero tanti:

- a San Giovanni di Fassa si può ammirare il Catinaccio, che si tinge di giallo-oro alle prime ore dell'alba;
- sull'Alpe di Siusi si trovano lo Sciliar e il Sassolungo, che cambiano colore durante il tramonto;
- in Alta Badia si può ammirare l'imponente Sasso di Santa Croce dove ai suoi piedi si trova il Santuario di Santa Croce, La Crusc (in ladino);
- a Campitello di Fassa, verso l'imbrunire, è possibile ammirare il Sass Pordoi;
- dal passo Rolle, sempre al tramonto, si ammira il Cimon della Pala;
- non possono mancare le Tre Cime di Lavaredo, che risplendono di tonalità giallastre nelle ore del tramonto;
- a San Martino di Castrozza si colorano le Pale di San Martino;
- si dipingono di calde tonalità anche i Cadini, ammirabili dal Lago di Misurina;
- ultimi ma non meno importanti il Pelmo da Forcella Staulanza e il Civetta all'alba dalla Val di Zoldo.

Le Dolomiti rosa: la leggenda

Sulle Dolomiti molte sono le leggende che cercano di spiegare in maniera romantica e alternativa alcuni fenomeni. Anche per l’enrosadira ne esiste una. Si narra infatti che Re Laurino possedesse sul Catinaccio un bellissimo giardino di rose. Un giorno il principe del Latemar incuriosito dal giardino, decide di inoltrarsi nel regno di re Laurino, dove incontra la figlia Ladina, di cui si innamora e decide di rapirla. Il Re Laurino, allora, disperato, lancia una maledizione sul suo giardino di rose, responsabile, secondo lui, di aver rivelato la posizione del suo regno: mai nessuno avrebbe più potuto, di giorno e di notte, ammirarlo. Dimenticò però il tramonto, quando ancora oggi, il giardino e le sue rose rosse diventano visibili.

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